giovedì 24 marzo 2011

Pillole di Fotografia #3 - Gli obiettivi

Questa volta parleremo di Obiettivi o lenti che dir si voglia. Sono la parte della macchina fotografica reflex che permette l'acquisizione dell'immagine. Sono composti principalmente da un corpo esterno in plastica o metallo, e da una parte interna comprendente svariato numero di lenti. La legenda di termini per gli obiettivi è composta principalmente da 2 parametri: la lungezza focale e l'apertura di diaframma. La lunghezza focale è, in teoria, la distanza tra il piano ottico del sensore (segnalato sulle reflex con un segnino sul corpo) e il centro ottico dell'obiettivo. Più lontani si trovano questi due punti e più alta sarà la capacità di ingrandire dell'obiettivo. Un altro parametro utile per definire il prossimo è il diametro delle lenti finali. Tale parametro (in mm, esempio 55mm, 67mm, 72mm) si rende utile nel montaggio di filtri nella parte finale. Il secondo vero parametro da valutare è l'apertura, ossia il rapporto tra la lunghezza focale e il diametro in mm. Questo parametro consente di misurare la quantità di luce che l'obiettivo può far passare all'interno. Si posiziona tra valori di f/1.4 (come minimo, ossia entra molta luce) e f/22 (entra poca luce). La differenza tra le varie posizioni dell'apertura però non è solo la quantità di luce che entra ma anche la cosi detta profondità di campo. Si tratta di un parametro molto valutato in fotografia: in pratica è la capacità di "sfocare lo sfondo " rispetto al soggetto principale. Più basso è il numero F (es f/2.8) e più lo sfondo sarà sfocato rispetto al soggetto principale, ma anche più luce entrerà. Più invece sarà alto tale valore (es f/11) e più lo sfondo sarà visibile in contemporanea al soggetto principale.

 Immagine scattata a f/32
Immagine scattata a f/5









L'impostazione di apertura è usata con oculatezza (paroloneee) dai fotografi in base alle varie situazioni. Se per esempio si deve scattare ad un soggetto un primo piano, si cerca di ottene la visibilità solo del viso, sfocando lo sfondo. In questo caso useremo un basso numero f, per esempio f/2.

Numero f/ basso, lo sfondo è sfocato
Nel caso invece ci interessi ampia profondità di campo, da usarsi per esempio nei paesaggi, l'apertura sarà da portare verso valori alti, come f/22 o simili. Il problema di spingersi a questi valori alti è che si incorre nella diffrazione visibile nell'immagine, ma è comunque un problema di poco conto se non siamo fotografi professionisti.

Numero f/ alto, si vede come sia tutto a fuoco

E' importante adesso apprendere dopo tanta teoria un pochina di catalogazione delle ottiche. Esse infatti si possono dividere, in base a lunghezza focale o utilizzi, in varie categorie:
  • Obiettivi GRANDAGOLARI: sono obiettivi con bassa lunghezza focale (a partire da 14mm circa per il formato 35mm) che permettono la ripresa di una grande quantità di cose, utilizzati per esempio per i paesaggi come quello dell'immagine sopra.
  • Obiettivi NORMALI: hanno lunghezza focale intorno ai 50mm, corrispondete all'occhio umano, che sono quindi percepiti dall'occhio come simili. Usati per piani interi e foto in genere classiche.
  • Obiettivi TELE: con lunghezza focale di oltre 70mm fino a 500, 600mm, usati per primi piani, caccia fotografica o per esempio fotografia astronomica.
Grandangolare
Normale

Grandangolare
Altre tipologie di ottiche meno utilizzate sono: i Fisheye (occhio di pesce) che permettono di ottenere immagini molto distorte ma comprendenti un grande campo visuale. Poi ci sono i Decentrabili, utilizzati per fotografare architetture evitando le distorsioni ottiche e le linee convergenti degli obiettivi classici.

Macro
Decentrabile, vediamo le linee dritte












Per ora è tutto ragazzi, apertissimo alle domande come sempre.. :)

C YA!

mercoledì 16 marzo 2011

Pillole di Fotografia #2

Eravamo rimasti alla bellissime chiacchiere sulla fotocamera digitale. Avevamo parlato dell'otturatore e della sua utilità nello scatto. Adesso come promesso passiamo allo specchio prima e al sensore poi:
  • SPECCHIO: lo specchio è quel componente del corpo di una fotocamera reflex interposto tra il sensore e l'obiettivo. E' necessario infatti nel momento in cui il fotografo desidera vedere nel mirino (finder in inglese) ciò che sta davanti all'obiettivo. Come è facile intuire infatti venedo una qualsiasi foto di una reflex, in corrispondenza del mirino sul davanti della macchina non c'è uno spazio. Serve perciò qualcosa che trasferisca l'immagine che entra nell'obiettivo fino al mirino, ed è appunto qui che entra in gioco lo specchio. 


Lo specchio si trova, in posizione di riposo della fotocamera (ossia mentre non scatta) inclinato di 45°. Tale inclinazione trasferisce l'immagine, ahimè capovolta, nella parte alta della fotocamera, la zona chiamata "pozzetto". In tale zona è presente un dispositivo chiamato pentaprisma o, in alternativa, uno chiamato pentaspecchio. Tali dispositivi permettono di trasferire l'immagine dal pozzetto al mirino in maniera esatta. Lo specchio, va ricordato, è un componente molto delicato della fotocamera poichè, a differenza dei normali specchi, presenta uno strato di argento non ricoperto di vetro. Lo specchio, nel momento dello scatto, subisce una inclinazione motorizzata verso il basso, permettendo, tramite l'esclusione del mirino, di far passare l'immagine in direzione del sensore.

  • SENSORE: veniamo ora alla parte più elettronica della reflex. Il sensore è quel piccolo wafer che cattura le immagini. Nelle reflex digitali classiche passa da una dimensione di 24mm X 16mm (APS-C) ad una di 36mm X 24mm (Full-Frame). E' composto da una serie di pixel (appunto quelli che vengono definiti i Megapixel, ossia milioni di pixel). Ogni pixel a sua volta è composto da 4 sottopixel: uno rosso, uno blu, due verdi: questo perchè il nostro occhio è maggiormente sensibile alle tonalità del verde. Il sensore così composto avrà, durante lo scatto, il compito di ricevere la luce, trasformando i fotoni ricevuti in segnali elettrici, successivamente inviati alla fotocamera. Parlando però di sensore è necessaria la valutazione di un importante parametro, il valore ISO. 
  • ISO: quando il sensore deve ricevere la luce, è necessario impostare sul corpo della fotocamera il valore ISO. Tale valore corrisponde alla sensibilità alla luce del sensore. In parole povere per evitare, in caso di situazioni di scarsa luminosità, di dover tenere l'otturatore aperto troppo tempo, si ricorre all'aumento del numero iso. Questa procedura fa sì che al momento dello scatto, a parità di scena inquadrata, il sensore sia più sensibile alla luce ambiente, così da poter ottenere foto "leggibili" anche con una luminosità bassa. Potrebbe adesso sorgere il dubbio sul perchè, a livello teorico il livello di ISO non possa essere aumentato all'infinito. Qui si deve introdurre il concetto di rapporto Segnale/Rumore. Tale rapporto deve essere ovviamente a vantaggio del segnale. Per intendersi quando con le compattine si scattano delle foto in situazione di scarsa luminosità senza flash, quegli strani sengni che si vedono di colore rosso e blu nell'immagine sono introdotti dall'aumento del segnale (amplificazione).


In questa immagine è possibile vedere la perdita di qualità che si ha all'aumentare del valore ISO. Tale valore può variare in linea di massima tra 100 e 6400 per fotocamere reflex senza esagerate perdite di qualità. Con alcune professionali si sono raggiunti valori di 102.400 iso senza enormi difetti nelle immagini.



Anche qui come nel post precendente mi aspetto tante, tantissime domande!! ciaoooooooooo

domenica 13 marzo 2011

Pillole di Fotografia #1

Questa prima chiacchierata di fotografia inizia con due paroline sulle parti meccaniche di una macchina fotografia, intesa come reflex.. Innanzitutto parliamo di questo, delle categorie di macchine fotografiche esistenti:
  • Compatte digitali: sono quelle macchinette, di solito colorate, che usano un po' tutti i ragazzi per scattare foto quando se ne vanno in giro.. hanno il vantaggio di essere comode, ma l'enorme svantaggio di essere di scarsa qualità..
  • Bridge: sono le macchine fotografiche che la gente si compra quando si è stufata della compatta.. è grossa, ma tutta elettronica.. ha lo svantaggio di avere il sensore (dopo spiegheremo cos'è) molto piccolo e quindi poco sensibile alla luce e il fatto di avere ottiche non intercambiabili.
  • Reflex digitali (e non, ma non mi riguardano): sono le fotocamere più belle e costose.. sono in linea di massima di colore nero, hanno ottiche intercambiabili, sensore più esteso in superficie e quindi più sensibile alla luce.. e altri milioni di vantaggi..
ovviamente un buon fotografo punterà sempre a quest'ultima per necessità che poi vanno creandosi via via che uno scatta..

ma entriamo un po' nel profondo della REFLEX DIGITALE. è composta da un corpo macchina e da un'obiettivo.. a tale accoppiata possono anche essere aggiunti accessori esterni, ma è troppo presto per parlarne.. :) il corpo macchina è così composto: sul retro presenta un display per la visualizzazione di menu e foto scattate, insieme ad un'altra miriade di tastini. sulla parte frontale invece ha un grosso foro per l'attacco all'obiettivo.. internamente invece (e qui arriva il bello) i componenti delle classiche reflex sono moltissimi.. per ora parlo dei tre principali: l'otturatore, lo specchio e il sensore..

  • OTTURATORE: è un dispositivo posto tra il sensore e lo specchio che permette bloccare il passaggio della luce verso il sensore.. la fotocamera infatti deve scattare fotografie e quindi c'è ovviamente bisogno di controllare "cosa" il sensore deve vedere.. l'otturatore può rimanere aperto, a seconda delle impostazioni, da 1/8000 di secondo a.. in teoria un'ora... tale scelta però deve essere fatta in base alle condizione del soggetto, dell'ambiente e soprattutto della luce della scena da fotografare.. si parla di tempi brevi in fotografia quando si sta sotto 1/60 di secondo, tempo sufficiente a bloccare il movimento nostro (sempre se siamo fermi) e del soggetto FERMO davanti a noi.. se il soggetto o noi ci muoviamo è importante accorciare il tempo di apertura dell'otturatore (1/125, 1/160, 1/200) in modo tale da "congelare" eventuali movimenti... l'otturatore però non può essere sempre così veloce: quando infatti c'è poca luce ambiente, le foto scattate a tempi così veloci risultano ovviamente scure.. per far sì che si possa ottenere qualcosa di utilizzabile si possono allungare i tempi di scatto (1/20, 1/13, 1/10).. il rischio in questo caso è però quello di incorrere nel così detto "mosso", concetto facilmente comprensibile... facciamo due esempi: vado ad una corsa podistica e voglio scattare delle foto ad un atleta che corre, che tempi uso?? tu sei fermo, lui si muove, abbastanza veloce.. supponendo di essere di giorno (e per ora supponiamolo, va') useremo tempi intorno a 1/300 o oltre..altro esempio: siamo a fiesole, spledido panorama sulla città di firenze, ovviamente di notte, tanta voglia di fotografarlo.. come si fa?? tempi lunghi! è notte, la luce è poca, pochissima.. useremo un cavalletto e tempi intorno a 3"(secondi), 5", 10"... 
per evitare di fare post ESAGERATAMENTE lunghi, questo finisce qui.. alla prossima con lo specchio, sul quale abbiamo una curiosità.. lo specchio non è un'aggeggio particolare, solo un banalissimo specchiettino solo che, nei normali specchi il finissimo strato di argento è coperto da un vetro di protezione, nella fotocamera no.. pensate a quanto è delicato!!



alla prossima, sperando di ricevere taaaaaaaaaante domande!!

    Il mio primo post

    il mio primo post sarà come per tutti di presentazione. avevo deciso, iniziando a scriverlo, che mi sarei lagnato perchè non riesco a fare quello che voglio su questa piattaforma, ma credo che non lo farò.. come vi sarete accorti sono TERRIBILE a scrivere in italiano quindi dal prossimo post scriverò di cose che mi piaccono, cose tecnologiche..

    per esempio potrei iniziare a parlare di fotografia, sperando che a qualcuno interessi.. beh, vedremo..

    bye bye!!