mercoledì 16 marzo 2011

Pillole di Fotografia #2

Eravamo rimasti alla bellissime chiacchiere sulla fotocamera digitale. Avevamo parlato dell'otturatore e della sua utilità nello scatto. Adesso come promesso passiamo allo specchio prima e al sensore poi:
  • SPECCHIO: lo specchio è quel componente del corpo di una fotocamera reflex interposto tra il sensore e l'obiettivo. E' necessario infatti nel momento in cui il fotografo desidera vedere nel mirino (finder in inglese) ciò che sta davanti all'obiettivo. Come è facile intuire infatti venedo una qualsiasi foto di una reflex, in corrispondenza del mirino sul davanti della macchina non c'è uno spazio. Serve perciò qualcosa che trasferisca l'immagine che entra nell'obiettivo fino al mirino, ed è appunto qui che entra in gioco lo specchio. 


Lo specchio si trova, in posizione di riposo della fotocamera (ossia mentre non scatta) inclinato di 45°. Tale inclinazione trasferisce l'immagine, ahimè capovolta, nella parte alta della fotocamera, la zona chiamata "pozzetto". In tale zona è presente un dispositivo chiamato pentaprisma o, in alternativa, uno chiamato pentaspecchio. Tali dispositivi permettono di trasferire l'immagine dal pozzetto al mirino in maniera esatta. Lo specchio, va ricordato, è un componente molto delicato della fotocamera poichè, a differenza dei normali specchi, presenta uno strato di argento non ricoperto di vetro. Lo specchio, nel momento dello scatto, subisce una inclinazione motorizzata verso il basso, permettendo, tramite l'esclusione del mirino, di far passare l'immagine in direzione del sensore.

  • SENSORE: veniamo ora alla parte più elettronica della reflex. Il sensore è quel piccolo wafer che cattura le immagini. Nelle reflex digitali classiche passa da una dimensione di 24mm X 16mm (APS-C) ad una di 36mm X 24mm (Full-Frame). E' composto da una serie di pixel (appunto quelli che vengono definiti i Megapixel, ossia milioni di pixel). Ogni pixel a sua volta è composto da 4 sottopixel: uno rosso, uno blu, due verdi: questo perchè il nostro occhio è maggiormente sensibile alle tonalità del verde. Il sensore così composto avrà, durante lo scatto, il compito di ricevere la luce, trasformando i fotoni ricevuti in segnali elettrici, successivamente inviati alla fotocamera. Parlando però di sensore è necessaria la valutazione di un importante parametro, il valore ISO. 
  • ISO: quando il sensore deve ricevere la luce, è necessario impostare sul corpo della fotocamera il valore ISO. Tale valore corrisponde alla sensibilità alla luce del sensore. In parole povere per evitare, in caso di situazioni di scarsa luminosità, di dover tenere l'otturatore aperto troppo tempo, si ricorre all'aumento del numero iso. Questa procedura fa sì che al momento dello scatto, a parità di scena inquadrata, il sensore sia più sensibile alla luce ambiente, così da poter ottenere foto "leggibili" anche con una luminosità bassa. Potrebbe adesso sorgere il dubbio sul perchè, a livello teorico il livello di ISO non possa essere aumentato all'infinito. Qui si deve introdurre il concetto di rapporto Segnale/Rumore. Tale rapporto deve essere ovviamente a vantaggio del segnale. Per intendersi quando con le compattine si scattano delle foto in situazione di scarsa luminosità senza flash, quegli strani sengni che si vedono di colore rosso e blu nell'immagine sono introdotti dall'aumento del segnale (amplificazione).


In questa immagine è possibile vedere la perdita di qualità che si ha all'aumentare del valore ISO. Tale valore può variare in linea di massima tra 100 e 6400 per fotocamere reflex senza esagerate perdite di qualità. Con alcune professionali si sono raggiunti valori di 102.400 iso senza enormi difetti nelle immagini.



Anche qui come nel post precendente mi aspetto tante, tantissime domande!! ciaoooooooooo

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